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chiocciolina
Bento
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 |  Titolo: giappone fai da te ;) Mar Set 07, 2010 10:25 am | |
| apro questo post per raccontarvi il mio viaggio in giappone e comincio raccontandovi la lunga preparazione per il viaggio cominciata a febbraio non appena ho messo le mani sui biglietti dell'alitalia in offerta :;):
ho quindi iniziato una minuziosa ricerca su internet di informazioni per poter stabilire le tappe del mio tour nipponico
a questo scopo si è rivelato molto utile il sito http://turistipercaso.it/ con i racconti di chi mi aveva preceduto
altro sito fondamentale è stato quello dell'ente del turismo giapponese http://www.jnto.go.jp/eng/ che attraverso l'ufficio di parigi mi ha fatto avere direttamente a casa gratuitamente cartine e guide sul giappone in inglese ed in italiano e che mi ha indirizzato ad un altro sito dove ho trovato e prenotato online gli alberghi http://www.itcj.jp/eng/index.php
altro sito fondamentale è stato http://www.hyperdia.com/ dove ho potuto studiare i numerosi spostamente tra le varie città giapponesi ed infine http://www.giappone.hisitaly.com/ attraverso cui ho comprato il JR pass che mi ha permesso di spostarmi comodamente in lungo ed in largo per il giappone :D:
da questa ricerca è venuto fuori un giro di 15 giorni con tappe principali a tokyo, kyoto e hiroshima (dove ho pernottato) più spostamenti giornalieri a kamakura, nikko, nara, osaka e himeji.
cominciamo ora il resoconto del viaggio:
1° giorno arrivo a narita e trasferimento all'hotel Tsukuba (vicino la stazione di Ueno), impresa riuscita solo grazie al pronto aiuto di una ragazza giapponese che ci ha indicato la strada dopo averci visto in difficoltà con la cartina dell'albergo in mano (per chi non lo sapesse in giappone non esistono gli indirizzi e l'unico modo per raggiungere un posto per chi non conosce la zona è affidarsi alla "mappa del tesoro" alias cartina che trovi sul sito dell'albergo :=_=: )
Quello che mi stupisce di questo albergo è l'altezza delle stanze (chi è più alto di 1.70 deve stare chinato) come si vede dalla foto
(p.s. una delle mie amiche x motivi di privacy non vuole che il suo viso sia messo online e l'ho dovuta oscurare :=_=: )
qui invece siamo con lo yukata dell'albergo dirette all'ofuro per un bel bagno caldo
e qui c'è la mia cena comprata in un supermercato vicino dove c'era un reparto di pescheria incredibile
Usciamo dall'albergo (sono solo le 3 del pomeriggio) e cominciamo la nostra scoperta della città.
Visitiamo subito il piccolo santuario di Shitaya che si apre fra i palazzoni.
Ci fermiamo in un combini e inizia la scoperta dei cibi giapponesi. Visto che non abbiamo ancora pranzato opto per 2 onigiri, uno ripieno di uova di salmone ed uno con il salmone, poi andiamo al parco di ueno per mangiare.
Lungo la strada vedo alcuni homeless e scopro che nel parco c’è un loro accampamento; somiglia proprio a quello mostrato da Patrizio Roversi in turisti per caso. I barboni hanno un’aria così persa e disperata mi fanno molta pena, ma sono molto dignitosi e non hanno un aspetto sporco come da noi.
Mangiamo i nostri onigiri circondati da corvi grossi come pterodattili che saltellano attorno a noi come se volessero strapparci il cibo di mano, :=_=: .
Ricominciamo la nostra passeggiata costeggiando il museo di storia naturale con la statua di una balena a grandezza naturale, ed entriamo in un tempio buddista (il Rinno-ji una succursale dell’omonimo e più famoso tempio di Nikko).
Proseguiamo e ad una svolta vediamo una strada addobbata con i festoni per il festival di Tanabata.
Vediamo la statua di un kappa e un kappa disegnato su un tombino e realizzo che è la famosa Kappabashi, la via specializzata in negozi di accessori per la cucine e per i ristoranti.
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I negozi sono tanti e piccolini molti vendono coltelli, poi vediamo noren, diverse ciotoline ed altro vasellame, i prezzi non sono proprio economici e mi trattengo dalle compere, in un negozio vedo anche alcuni bento, ma sono minuscoli. Ci sono anche negozi di frutta e verdura con prezzi spaventosi, 4 pesche a 500 ¥ (=5 euro), 6 mandarini verdi a 600 ¥ ecc. Incontriamo anche alcuni ristoranti che offrono il fugu con tanto di pesci palla in acquario che hanno un aspetto un po’ drogato!
Mentre ritorniamo verso l’albergo entriamo in un supermercato e qui comincia il divertimento. Non si può descrivere il mostruoso casino, sembra di essere in discoteca, 3 o 4 jingle che suonano contemporaneamente, persino l’impiegato che parla ad alta voce probabilmente dicendo “comprate, comprate”. Ma il vero spettacolo sono gli scaffali: questo è il regno del take away, c’è di tutto già pronto per essere mangiato inclusa la tempura, gli onigiri, sushi e sashimi di tutti i tipi, ma c'è anche pesce già pulito pronto per essere usato a casa, pesci gatto microscopici (vivi!), molluschi giganti, granchi. E poi 3000 tipi di noodles istantanei, patatine, bevande ecc (tutto con scritte rigorosamente in giapponese). C’è anche un reparto ortofrutta con enormi carotoni bianchi (in seguito ho scoperto essere daikon) ed altra roba non meglio identificabile.
Avvicinandoci al nostro albergo vedo un’enorme testa di cuoco su un palazzo, scopro che è il simbolo di un negozio famoso di utensili da cucina che segna l’inizio della zona di Kappabashi.
La via Asakusa dori dove c'è il nostro albergo invece è piena di negozi che vendono altari buddisti o shinto, statue di Buddha o altre divinità. Soprannominiamo la strada “la via dei tabuti” (in siciliano il tabuto è la cassa da morto :goc: ).
Scopro che il quartiere si chiama Inaricho ed è specializzato nella vendita di articoli religiosi.
Ormai il jet lag si fa sentire, sono sveglia da più di 20 ore visto che in aereo non ho chiuso occhio quindi rientro in albergo per riposarmi ed organizzare la giornata di domani
Oggi giornata di shopping. Prendiamo la yamanote e ci dirigiamo ad Harajuku dove arriviamo in appena 30 minuti e dire che è dall’altro lato di Tokyo. Imbocchiamo la Takeshita dori ma siamo in anticipo i negozi aprono dopo le 10 quindi percorriamo tutta la strada in cui i giapponesi si affollano come tante formichine per preparare i negozi all’apertura (sembrano i nostri cinesi alla fiera). Qui c’è una grande abbondanza di vestiti per ragazze secondo la loro moda, si passa da "tutto pelle simil masochista" alle magliettine tutte pizzo e merletti, vi è anche una gran quantità di biancheria intima con reggiseni a balconcino che scopriamo avere un’imbottitura impressionante. Continuano a stupirmi come i giapponesi possano andare in giro tutti coperti con l’afa impressionante che c’è, il cielo è coperto e meno male perché per qualche minuto si affaccia il sole ed è micidiale!
Finalmente il Daiso apre ed io mi fiondo dentro. Ci sono tante cose carine ma per quanto riguarda i bento mi aspettavo molto di più sono un po’ delusa, i rimasugli di urara sono pochi e quasi niente di blu potrei fare un mini set giallo ma non ci sono gli elastici. Rimango ad ammirare il vasellame e vorrei comprare tutto ma mi limito ad una tazza e alle ciotoline per il miso. Poi salgo negli altri piani e compro altre cosine tipo phon strap e autoadesivi. Dopo un po’ usciamo e giriamo per gli altri negozi con le commesse che urlano per invitare allo shopping.
Terminata Tatkeshita dori giriamo verso una via dove ci sono negozi più costosi poi andiamo verso il parco Yoyogi e passiamo attraverso il torii del santuario Meji Raggiungiamo un'area ristoro che è vicino ad un negozio di souvenir e con i tavoli sotto il sole (pazienza!)
Mangiamo e accanto a noi si siedono delle signore giapponesi con tanto di ombrelli aperti che mangiano dei bento da asporto. Appena finito di mangiare mi alzo e vado nel negozio dove ci sono tante cose carine (ma anche care!) quindi faccio un po’ di compere (povero il mio portafoglio!) .
Ci dirigiamo quindi verso il santuario Meji, ed ammiriamo i numerosi barili di sakè offerti al tempio insieme ad alcune botti di vino.
Per prima cosa visitiamo i giardini dove un sentiero delimitato da canne di bambù porta ad una casa del tè che si affaccia su un lago popolato da coloratissime carpe koi e tartarughe. C’è anche un airone posato vicino alle ninfee ed una strana tartaruga dinosauro. Cadono alcune gocce di pioggia e questo è l’unica conseguenza dei tuoni che avevamo sentito prima. Continuiamo a percorrere il giardino e raggiungiamo un prato di bellissimi iris poi proseguiamo per un luogo chiamato Kiyomasa-ido, si tratta di un catino di legno immerso in una sorgente di acqua freschissima dove le persone si mettono in fila per fotografarlo e bagnare degli oggetti O_O
Usciamo dal giardino e ci dirigiamo al tempio. Dopo aver varcato il torii eseguiamo il rito di purificazione alla fontana.
Il cortile è molto grande e presenta 3 ingressi. A sinistra ci sono due alberi uniti da una corda sacra e a destra una gran quantità di tavolette di legno con scritti i desideri (ema).
Davanti alla stanza principale i fedeli compiono il rito: prima gettano dei soldi nell’apposita cassa di legno poi si inchinano 2 volte, battono le mani 2 volte e fanno un altro inchino.
Lasciamo il tempio e camminando arriviamo a Yoyogi da dove prendiamo la yamanote per Shibuya.
Arrivati alla stazione facciamo la foto di rito davanti alla statua di Hachiko poi affrontiamo lo Shibuya crossing: è impressionante, sembra di essere un granellino di sabbia in una marea di persone che si muovono di corsa.
Giriamo per i negozi ed infine entriamo nel 109 dove veniamo investiti da un fracasso impressionante. Oggi cominciano i saldi e la commesse (vestite in modo pazzesco) munite di megafono urlano qualcosa in giapponese probabilmente invitando i clienti a comprare. Saliamo per tutti e 7 i piani di questo girone infernale scattando foto a più non posso prima di scoprire che è vietato. :=_=:
Finalmente usciamo ed proseguiamo per Akihabara.
Giriamo per i negozi che per me sono una delusione poche figure e quasi tutte di serie che non mi interessano, dominano one pice e evangelion oppure ragazzine nude non ben identificate. Pochissimi gundam che per altro costano un occhio della testa.
Mentre giriamo vedo un negozio di cospley e stavo quasi per entrare quando vale mi fa notare che è vietato l’ingresso ai minorenni in realtà si tratta di un pornoshop ed è alto ben 7 piani! :ehm:
Ormai è tardi per cui torniamo a Ueno.
Vicino all’albergo compriamo in un negozio specializzato un po’ di sushi e ceniamo in stanza. Assaggio per la prima volta i gunkan al riccio, una schifezza.
Ci svegliamo di buon mattino ed usciamo e per la prima volta ho visto unl treno giapponese durante le ore di punta: :@_@:
la confusione è indescrivibile un fiume di persone che si muovono tutte nella stessa direzione e che si stringono nel treno come sardine. Noi guardiamo un po’ perplesse ma aspettiamo il treno successivo.
Arriviamo alla stazione di Tokyo e prendiamo il treno per Kamakura dove arriviamo in un’oretta. In realtà scendiamo alla stazione di Kita-Kamakura perché qui ci sono i templi più grandi e antichi.
Prima tappa Enkaku-ji.
Appena entrati mi dirigo verso una costruzione laterale e mi accorgo che in realtà è un dojo di kyudo. Mi esalto subito (Dani dice che ho saltellato come un Pokemon ^_^) e faccio qualche timida foto, poi un praticante ci fa accomodare e possiamo fare delle riprese e delle foto.
A malincuore mi allontano ma ci sono ancora tante cose da fare. Visitiamo tutti gli edifici di questo complesso templare che sono veramente tanti e tutti molto belli con tante statue di Buddha scolpite a bassorilievo su lastre di granito. Ci sono tantissime ortensie di tutti i colori, gigli, mini foreste di bambù e grandi aceri giapponesi il tutto sotto il sole a picco. Il luogo è all’interno di una conca circondata da boschi molto fitti. Ci sono anche dei laghetti con carpe, testuggini e tante libellule, attorno ci sono strani vegetali, forse licopodi.
In un edificio si sentono dei monaci pregare poi come dal nulla compaiono 6 monaci con tanto di cappello di paglia che ci sfilano accanto ed entrano in un edificio.
Scendendo c’è anche un piccolo cimitero. Poi c’è una terrificante scalinata che porta ad un tesoro nazionale la campana del tempio. Il posto è pieno di scolaresche in gita, i ragazzi sono così allegri e chiassosi, si scattano foto e ridono ad ogni occasione.
Attraversiamo i binari della ferrovia ed un laghetto ed entriamo in un altro tempio il Tokei-ji. E’ molto meno affollato del precedente ed ha meno edifici. All’inizio c’è la campana poi un sentiero lungo un bel giardino con fiori, alberi contorti e le abitazioni dei monaci che termina con una piccola statua di Buddha. Più avanti c’è una fontana a manovella da cui sgorga un’acqua freschissima. Da qui in poi comincia un antico cimitero buddista che si arrampica sulla collina pieno di tombe bellissime ricoperte di muschio con tanti fiori e bastoncini di legno con scritte in kanji. Alcune sono all’interno di nicchie ricavate dalle pareti di roccia che delimitano il complesso sacro.
Ci avviamo quindi verso la prossima tappa.
Osserviamo l’ingresso del tempio Jochi-ji e facciamo qualche foto mentre alcune anziane signore giapponesi sono sedute a dipingerlo. Quindi iniziamo il sentiero del Daibutsu che da Kita-Kamakura porta al tempio del grande Buddha. Il percorso è lungo 3,5 km e si snoda lungo le colline in mezzo ai boschi. All’inizio la difficoltà è data solo dalle salite, ma proseguendo il percorso diventa più scivoloso e spesso il sentiero è completamente immerso nel fango e più di una volta rischiamo di cadere. Il percorso è sicuramente molto suggestivo con bianchi gigli selvatici che spuntano dal bosco o teneri scoiattoli che si muovono tra le contorte radici degli alberi. Un po’ meno simpatiche sono le zanzare che sono attratte dal sudore appiccicoso che ci copre il corpo e che ci tormentano. Finalmente dopo più di 2 ore arriviamo alla strada asfaltata, ma il pezzo terminale è ripidissimo, meno male che è in discesa.
Alla fine con i piedi doloranti arriviamo al tempio del grande Buddha o Daibutsu.
Finalmente il Buddha è davanti a noi lo fotografiamo da tutte le angolazioni inoltre io e vale entriamo anche dentro per vedere la struttura interna. Nel frattempo il sole è sparito e il cielo è diventato grigio come se stesse per scatenarsi un super temporale.
Ci avviamo fiduciaose verso la spiaggia e lungo la strada ci fermiamo ad ammirare l’ingresso del tempio Hase-dera e i conduttori di risciò. Proseguiamo ed incontriamo un 100 yen shop dove trovo i mold per il riso e i cutter per i wurstel poi finalmente arriviamo al mare.
Il primo impatto è molto deludente la spiaggia sembra molto sporca piena di detriti vegetali ed anche un po’ di plastica per non parlare dei maledetti corvacci, inoltre il mare è mosso a causa del forte vento che si è alzato. E’ un vento caldo e secco però ed è abbastanza piacevole perché caccia via l’afa. Cominciamo a percorrere la spiaggia cercando e trovando un bel po’ di conchiglie, ma il mare ho portato a riva di tutto. Troviamo uccelli e pesci morti di ogni tipo, un pesce vacca spinoso, un piccolo pesce palla, oggetti di ogni genere ricoperti da lepadi, un sifonoforo e persino un vermecane.
La giornata è ormai guinta a termine, una breve passeggiatina per raggiungere la stazione della JR e si torna a Tokyo.
Stamani facciamo il biglietto giornaliero per la metro e la nostra prima tappa è il Tsukiji market. Poiché è sabato anche se partiamo alle 8:00 non incontriamo la ressa di ieri e possiamo viaggiare comodamente sedute.
Appena arriviamo cominciamo a vedere la confusione di camion e carrellini che caricano casette di pesce dirette in tutto il Giappone. Ci addentriamo nel mercato e raggiungiamo i numerosissimi banchetti per la vendita al dettaglio. C’è un gran movimento e rischiamo spesso di venire travolti dai malefici carrellini o da giapponesi che passano da un punto all’altro; alcuni hanno già terminato i loro compiti e si gustano una zuppa o un po’ di sashimi.
Lo spettacolo delle bancarelle è bellissimo. Ci sono pesci di ogni tipo, non solo tonni ancora congelati, ma anche pesce fresco o addirittura vivo grazie all’uso di piccoli acquari. Vediamo tonnetti, gronghi, pesci pipistrello, rombi, sogliole e dentici. Ma anche granchi giganti o piccoli granchietti ancora vivi, astici, aragoste, cirripedi ed enormi gamberoni, per non parlare di molluschi (occhi di bue giganteschi, pinne, ed altri bivalvi non meglio identificati) e d ascidie (ora so che cosa erano quelle cose strane al supermercato!).
Dopo aver girato un bel po’ ci dirigiamo verso il mercatino attiguo.
Qui ci sono tanti piccoli ristorantini che offrono sushi freschissimo ed anche se sono solo le 10:00 c’è una lunga fila di persone (quasi esclusivamente giapponesi) che aspettano davanti ad ogni locale. Ci sono anche negozi che vendono coltelli, abiti da lavoro e souvenir carini (e cari!) e soprattutto trovo il negozietto di ceramiche di cui mi aveva parlato Althea. Ci sono tante cose bellissime che vorrei comprare, ma essendo ceramica ho paura che durante il viaggio si possano rompere :desperate: .
Riprendiamo la metro per raggiungere il centro di Tokyo dove c’è il palazzo imperiale. La metro ci lascia all’interno di un enorme edificio pieno di ristoranti, poi ci affacciamo sulla strada che è quasi vuota. Quando ci avviciniamo al palazzo imperiale comincia a vedersi un bel po’ di gente. Fa una certa impressione vedere questo enorme spazio verde con pochi alberi sagomati ed un prato curatissimo circondato da moderni edifici.
Al centro dei giardini esterni c’è una bella statua equestre di Kusunogi Masashige.
Il fossato è popolato da cigni bianchi, carpe, libellule e tartarughe (rivediamo anche la tartaruga dinosauro!), ma in alcuni punti l’acqua è stagnate, di un brutto colore verdastro e piena di alghe. Per prima cosa andiamo all’ingresso principale del palazzo e fotografiamo il ponte Niju-bashi, che segna l’inizio della residenza dell’imperatore, poi camminiamo lungo le mura e raggiungiamo l’ingresso per i giardini interni che sono parzialmente visitabili. Subito dopo l’ingresso c’è il palazzo del corpo di guardia da cui si elevano le tipiche urla dei kendoka. Camminiamo ancora in un paesaggio molto bello, ma poco colorato (unica eccezione radi cespugli di ortensie e alcuni alberi di magnolia) certo durante l’hanami lo spettacolo deve essere diverso, inoltre questo cielo grigiastro e umido non migliora la sensazione.
Terminata la visita riprendiamo la metro che ci porta fino ad Asakusa dove troviamo un ristorante per mangiare finalmente sedute. Io prendo un donburi (riso con uova, pollo e cipolla) le ragazza al posto del pollo prendono maiale. C’è anche una ciotola di zuppa di miso, un po’ di rapa a julienne e della roba non ben identificata che odora di pesce e ha l’aspetto di una gelatina. Il riso ed il miso erano molto buoni e tutto ci è costato appena 980 ¥.
Dopo pranzo ci separiamo ed io e Valentina andiamo a vedere il tempio Senso-ji. Attraversiamo la porta del dio del tuono (Kaminari-mon) con i 2 guardiani ai lati ed entriamo nella Nakamise dori. I negozi sono molto interessanti ed affollati, inoltre come era prevedibile un po’ cari. Tra le tante cose interessanti vedo dei bellissimi yukata, la giacca della shinsengumi e la divisa dei ninja.
Terminata la traversata della via giungiamo ad un’altra porta con lanterna e qui ci accorgiamo che il tempio è in fase di restauro e completamente coperto, meno male che almeno la pagoda è libera!
Effettuiamo il rituale dell’incenso (con le mani si porta il fumo verso la testa per favorire la fortuna) ed entriamo a vedere l’interno del tempio che è visitabile.
Uscendo da una porta laterale vediamo un altro piccolo tempio con dei leoni shi-shi di guardia, ci purifichiamo alla fontana, ammiriamo il colorato cornicione e una miko ed un sacerdote che confabulano.
Ripercorriamo la Nakamise dori dove facciamo degli acquisti, poi ci affacciamo sulla strada per fotografare il Super Dry Hall, il palazzo che ospita il museo della birra Ebisu, ed ammirare i numerosi conducenti di risciò.
Un salto ad un 100 ¥ shop è la scusa per altre compere concluse le quali torniamo in albergo per riposare un po’.
Si riparte quindi per Shibuja dove speravo di trovare il Mandarake, ma le informazioni che avevo non si rivelano attendibili :Grrr: . Giriamo ancora, ma i piedi urlano di dolore. Urge una sosta allo Starbucks dove le ragazze prendono un cappuccino mentre io mi limito a scattare qualche foto dello Shibujia crossing e poi a sbavare davanti ai dvd dei mie anime preferiti (tutta le serie di Gundam, Inuyasha, Code geass ecc..) nel negozio che c'è ai piani superiori.
Prepariamo le valigie e lasciato l’albergo compiamo la traversata fino alla stazione di Ueno con valigie-dinosauro al seguito. Da qui una trasferta fino alla stazione di Tokyo dove compro un ekiben (900 ¥), poi grazie all’aiuto di un funzionario ci portiamo al binario da dove parte l’Hikari 467 per Kyoto. Mentre le ragazze fanno un giretto per i negozi della stazione io faccio la guardia alle valigie e scatto qualche foto agli shinkansen in partenza.
Poi finalmente tocca a noi a salire sul treno dopo la fila di rito. Ovviamente prima di entrare noi entrano gli addetti alle pulizie.
I posti sono molto comodi e spaziosi, ed il treno è veramente veloce, ma al solito chi si trova sul lato del corridoio congela per l’aria condizionata troppo bassa.
Il Fuji-san purtroppo non è visibile tranne che per la base perché è coperto da fitte nuvole e quando passiamo dalla stazione di Shizuoka non vedo nemmeno il gundam real grade, uffa! Almeno le nuvole spariscono ed arriva un bel sole.
Dopo qualche fermata la carrozza che era piena di concertisti con contrabbassi al seguito si svuota.
Il viaggio prosegue attraverso i villaggi e le campagne piene di risaie alcune allagate, altre in secca altre ancora verdeggianti. Dopo un po’ il sonno si fa sentire, ma per fortuna è già ora di pranzo e mi posso gustare il mio ekiben (c’è riso con uova, piselli e pezzetti di carne, 2 bocconcini di pollo panato, 3 mini ravioli al vapore, un cup di spaghetti ed uno di verdurine).
Il tempo di finire ed arriviamo alla stazione di Kyoto. L’uscita è meno traumatica di quella di Ueno, ma la valigia-dinosauro è pesante lo stesso.
la mia scatola era di legno quella della mia amica invece era di plastica e dire che aveva speso più di me!
ecco la foto
Arrivo al ryokan Seiki un po’ bollita ed il tipo alla reception non parla bene l’inglese, ma dopo un attimo di incomprensione capiamo che dobbiamo spostarci in un altro ryokan gestito dal figlio che è un po’ più lontano. Comincia una serie di gag con Valentina che ringrazia per il bicchiere di acqua ricevuto con un “cin cin” ( in giapponese è una parolaccia) poi io mi dimentico che si guida a sinistra e tento di sedermi dal lato sbagliato della macchina.
In qualche modo riusciamo ad arrivare al ryokan, la stanza è moltooo più grande e luminosa di quella di Tokyo, c’è un spazio per i bagagli, il wc e la vasca da bagno sono in due stanze separate per non parlare dei futon e della stanza con il tatami.
Dopo esserci sistemate usciamo alla conquista di Kyoto!
Prendiamo la metropolitana che ci lascia in prossimità del palazzo imperiale mentre io mi aspettavo di essere nei pressi del negozio Tonzado, la confusione è enorme, ma intanto che ci siamo visitiamo i giardini del palazzo imperiale.
Sono bellissimi pieni di alberi di tutti i tipi (ciliegi, mandorli, cedri giapponesi, pini) di cui alcuni molto antichi. Per prima cosa visitiamo un padiglione laterale dove c’è una mostra botanica. Si entra a piedi nudi, sembra proprio di essere ai tempi dei samurai ^_^
Arriviamo fino alle porte del palazzo imperiale e ritorniamo indietro sulla strada principale.
Continua la ricerca del negozio fissando disperatamente la cartina come se potesse darmi delle risposte e nel frattempo i chilometri si accumulano. Meno male che a rompere la monotonia compaiono alcuni templi come il tempio di Shimogoryo ed il Kondai Komyo-ji.
A questo punto finalmente mi si illumina la lampadina: intanto è domenica e non è detto che il negozio sia aperto e poi ho sbagliato stazione confondendo quella della metro con quella del treno che hanno lo stesso nome, ma sono ad un chilometro di distanza l’una dall’altra.
Si decide di proseguire lo stesso e finalmente il negozio si profila all’orizzonte. Entriamo e per prima cosa prendo l’obi e siccome gli dico che ho già comprato da loro mi fa pure lo sconto. Poi comincio a fare foto a tutte le cose bellissime che ci sono, saliamo anche al piano superiore (senza scarpe) dove ci sono delle bellissime armature ed una katana da 200.000 euro!
Proseguiamo la camminata ed incontriamo il tempio di Okazaki dove vediamo 2 ragazze in kimono
poi raggiungiamo il rosso tempio di Heian. Dato l’orario è ovviamente chiuso, ma fa la sua bella figura lo stesso. Il Torii rosso è veramente imponente sarà alto almeno un decina di metri.
Camminiamo ancora, ma i piedi non ce la fanno più; prendiamo un bus al volo e rimaniamo un quarto d’ora davanti alla macchinetta cercando un posto dove infilare i soldi senza che nessuno cerchi di aiutarci! Alla fine uno dei miei pochi neuroni ancora svegli mi fa ricordare che si paga all’uscita e ci accomodiamo. Ma il relax dura poco, Valentina chiede a 2 ragazze quanto manca alla stazione di Kyoto, loro non ci capiscono e ci indicano di scendere invece manca più di un chilometro! Il ritorno è veramente pesante, ma in qualche modo raggiungiamo il ryokan per il meritato riposo.
Dopo la scarpinata di ieri ci pacciamo il pass giornaliero dell’autobus che costa solo 500 ¥. Partiamo dalla stazione e raggiungiamo in poco tempo il primo tempio di oggi: il Kinkaku-ji o tempio del padiglione d’oro.
L’impatto visivo del padiglione è impressionante e bellissimo e scatto foto in quantità. Ci sono tante piccoli alberelli bonsai che crescono lungo il bordo del lago e centinaia di quegli insetti che nuotano sull’acqua di cui non ho ancora scoperto il nome.
Mi allontano a malincuore dal padiglione per il poco tempo a disposizione che mi consente solo poco tempo per ogni edificio. Lungo il bordo del laghetto ci sono molte carpe ammassate, che probabilmente aspettano che qualche turista gli dia qualcosa da mangiare, ed un airone grigio. Proseguo il giro lungo un giardino punteggiato da lanterne di pietra coperte di muschio, nicchie nascoste scalinate di ghiaia, cascatelle e statue circondate da tante monetine (una credenza locale dice che se lanci una monetina dentro la ciotola posta ai piedi delle statue avrai fortuna per cui faccio un lancio con una monetina da 10 ¥, ma manco la ciotola).
In prossimità dell’area di ristoro un piccolo furetto rimane bloccato tra i turisti e il padiglione dove si svolge la cerimonia del tè, alla fine si rifugia sotto la costruzione poverino!
Poco più avanti due simpatici giapponesi ci offrono assaggi di mochi al tè verde poi cominciano a nominare vari calciatori italiani, noi rispondiamo con Morimoto.
Prendiamo il bus per la prossima meta: il Ryoan-ji.
All’ingresso troviamo un bellissimo laghetto coperto di ninfee e fiori di loro abitato da anatre mandarine. Proseguiamo attraverso un giardino con lanterne di pietra e statue del Buddha poi arriviamo al padiglione dove si trova il giardino roccioso. Si entra senza scarpe ed è molto piacevole passeggiare sui pavimenti di legno; mi fermo a contare le rocce, ma pur avendo cambiato angolazione non ne vedo più di 13 (ma non dovevo vederne 14? Forse è la stanchezza! ^_^), comunque grazie alla poco confusione posso fermarmi a guardalo in tranquillità, ma non per troppo; il tempo è tiranno!
Girando attorno al padiglione vi è un piccolo giardino tradizionale ed una bellissima fontana a forma di moneta antica con dei kanji scolpiti.
Usciamo dal padiglione e seguiamo il sentiero che ci porta ad uno stupa bianco che è circondato da abeti potati in modo strano, ma gradevole infine completiamo il giro del laghetto ed usciamo.
Prendiamo un autobus al volo e raggiungiamo un altro tempio: il Ninna-ji.
All’ingresso vi sono le solite 2 statue in legno non dipinto di due guardiani Nio e dall’altro lato due leoni shi-shi.
Più avanti nella porta successiva trovo 2 statue di Bishamonten, il dio della guerra.
Il giardino raggiunge la massima bellezza durante il periodo dell’Hanami, grazie alla presenza di alcuni alberi di Sakura nani, ma la pagoda a 5 ordini è bella in ogni stagione. Dall’altro lato rispetto alla pagoda si trova il Kannon-do un edificio molto antico che viene ancora utilizzato per le cerimonie ufficiali.
A questo punto il sole caldo e l’umidità hanno la meglio ed io mi rifugio nell’area di ristoro in attesa del ritorno delle ragazze. Appena arrivate lascio a loro l’incarico di organizzare la trasferta, poi apro l’ombrello (c’è un sole che ti cucina!) e ci avviamo all’uscita dove incrociamo un monaco buddista che, nonostante sia proibitissimo, sta in piedi sulla soglia di legno del portale di ingresso, mah chissà cosa voleva dimostrare!.
L’autobus ci lascia nel quartiere di Gion lungo una strada piena di negozi che vendono dolci, kimono,ventagli, ombrelli di carta ed altri ogetti tradizionali.
Per pranzare scegliamo un piccolo ristorante con le riproduzioni in plastica dei piatti in vetrina. Io prendo il riso con l’anguilla fritta inoltre nel menù era anche compresa una porzione di tofu, della rapa rossa e una porzione piccola di udon in brodo (prezzo 1300 ¥). Valentina prende del riso con tempura e Daniela udon in brodo.
Per digerire continuiamo al passeggiata lungo le via di Gion e pur non vedendo neanche una geiko vediamo però molte ragazze con yukata coloratissimi.
La strada termina in corrispondenza del santuario di Yasaka, punto di partenza del Gion matsuri, che inizierà tra10 giorni quando purtroppo noi ormai saremo tornate in Italia, meno male che almeno possiamo ascoltare la musica tipica che risuona per la strada attraverso gli altoparlanti.
Qui nel portale d’ingresso troviamo le statue di due guardie imperiali nell’antico costume tradizionale con arco e frecce. Dopo il solito rituale della purificazione ci accorgiamo che all’interno del tempio vie è un mercatino dell’antiquariato che vende kimono usati ed altri oggetti tradizionali tra cui tante monete che compro per arricchire la mia collezione.
Nel tempio principale ho un’altra botta di fortuna perché inizia una cerimonia scintoista ed io riesco a fotografare il sacerdote in abito tradizionale, alcuni apprendisti e delle miko.
Ancora un autobus ancora un tempio. Questa volta la scelta cade sul Kiyomizu-dera cui si accede attraverso una caratteristica strada in salita gremita di negozi che vendono souvenir vari.
Con Daniela ci separiamo definitivamente e cominciamo la scalata.
Anche questo tempio ha un impatto visivo notevole con diversi portali e torri campanarie di colore rosso. Il padiglione principale invece è di legno scuro con la caratteristica terrazza che si affaccia sul bosco, fortunatamente i restauri sono quasi finiti e sono rimasti soli pochi teloni a coprirlo (devo aver beccato l’anno dei restauri giapponesi! Che sfiga!).
Una delle cose più belle è la fontana accanto alla terrazza che raffigura un drago. All’interno del tempio vi sono alcuni antichi bastoni che usavano i monaci, sono di metallo pesantissimo per portarlo dovevano avere dei muscoli d’acciaio. E’ presente anche una statua di Daikokuten, una delle 7 divinità della fortuna.
All’interno i fedeli chiamano la divinità con un gigantesca ciotola di metallo. Dopo le foto di rito ci spostiamo verso la cascata Otowa-no-tachi che si dice abbia proprietà taumaturgiche e ci mettiamo in fila per berla mentre l’altra scatta la foto di rito. Dopo di ciò breve sosta presso un laghetto per riprendere fiato, prima di affrontare la discesa ed un’immancabile sosta nei negozietti per dei souvenir.
Sempre l’autobus ci porta all’ultima veloce meta della giornata: il castello di Kyoto o Nijo-jo. Ovviamente dato l’orario è ormai chiuso, ma la porta di ingresso e le torri di guardia sono bei soggetti per una foto.
Alla fine un altro autobus ci porta al ryokan per terminare questa lunga giornata.
Oggi giornata dedicata alla visita di Osaka.
Arriviamo in stazione per le 9:00 e dopo poco prendiamo il treno per Osaka e scendiamo alla stazione di Shin-Osaka. Appena usciti troviamo l’ufficio turistico che ci dà tutte le informazioni per muoverci nella città poi compriamo un biglietto cumulativo che con 2400 ¥ è valido sia per l’ingresso all’acquario (solo questo costa 2000 ¥) che per tutte le linee della metro. Come prima tappa andiamo a vedere il castello di Osaka.
Il perimetro esterno è simile a quello degli altri 2 castelli che ho visto, in più all’interno del perimetro c’è un giardino che dobbiamo saltare per questioni di tempo. Varcato un secondo cancello ammiro il mastio centrale e anche se so che è una ricostruzione in cemento lo trovo bellissimo con le sue decorazioni dorate. Appena dentro scopro che in alcuni piani non è permesso fotografare :Grrr: .
Saliamo subito (con l’ascensore) al 5° piano poi saliamo altri 2 piani con le scale e arriviamo alla terrazza da dove si ammira il panorama della città. Foto di rito e acquisto di un oshibori al negozietto. Scendiamo ai piani inferiori dove troviamo antichi dipinti, lettere e “giornali” del periodo del regno di Toyotomi Hideyoshi (periodo Momoyama, 1550 circa). Al piano inferiore c’è la parte per me più interessante: una serie di armature, la lama di una katana e una yari. Scendiamo ancora di un piano ed ecco qualcosa in cui non speravo: una anziana signora affitta kabuto, giacca e katana per farsi fotografare dopo una minima esitazione e grazie alla complicità di Valentina mi decido e mi faccio fare un servizio fotografico ^_^
Uscite nel cortile avvistiamo delle sagome che raffigurano geishe e samurai con cui ci si può fotografare; ne approfittiamo in maniera spudorata e le usiamo tutte. Breve sosta per assaggiare i takoyaki caldi (anzi ustionanti!) e per fotografare un piccolo laghetto poi usciamo dal perimetro interno. Altra breve sosta per una foto al volo della statua di Toyotomi Hideyoshi e del santuario di Okoku dedicato a lui.
Di tutte le città che ho visitato finora Osaka mi sembra la più occidentale perché per la prima volta ho visto un giardino non curato (erbacce in quantità e qualche rifiuto).
Saltiamo sulla metro e raggiungiamo l’isolotto dove si trova l’acquario. Il percorso scorre su ponti soprelevati impressionanti che collegano la terraferma alle varie isolette. Visto che è ora di pranzo andiamo a mangiare le okonomyaki in un locale tipico ^_^
Io scelgo una piccola con gamberetti e dopo qualche minuto arriva la cameriera che la prepara sulla piastra (teppan) posta in mezzo al tavolo; che buon profumino e che bellezza quando ha aggiunto i fiocchi di bonito e la salsa. Il tutto per soli 700 ¥.
Dopo averla sbafata facciamo un piccolo giretto in un 100 ¥ shop ed infine entriamo nell’acquario.
Usiamo i coin locker per posare gli zaini e ci tuffiamo dentro. Si comincia con un “acquario a tubo” con magnose e aragoste giganti, razze, aquile di mare e qualche squaletto. Si passa poi ad altre specie tipiche del Giappone come le lontre asiatiche, le salamandre giganti, gli aiu ed i granchietti arrampicatori. Ci sono anche anatre mandarine, strane testuggini, lontre marine e foche. Molto bella la vasca raffigurante la barriera corallina con pesci balestra e murene giganti. Ci sono anche ambienti di acqua dolce dove nuotano pesci di dimensioni colossali mentre nella parte emersa girano 2 placidi capibara. La confusione davanti alla vasca dei pinguini è incredibile (a quanto pare i giapponesi li adorano e quasi schifano i simpatici delfini che nuotano nella vasca successiva).
Ma l’evento clou è la gigantesca vasca dove nuotano ben 2 squali balena (i cui nomi sono dai-kun e kai-kun), trigoni, uno squalo tigre e alcuni squali martello, un pesce napoleone, tantissimi carangidi (alcuni mostruosamente grossi), un pesce mola ed altri squali non meglio identificati. La vasca è visibile per tutta la sua altezza grazie ad un percorso a spirale che la avvolge completamente.
C’è anche una piccola sezione divisa dalla vasca principale tramite una rete dove nuota una grande manta.
In una vasca separata ci sono 2 neofocene, piccoli delfini bianchi che vivono nel mar del Giappone.
Ad un certo punto visto che è tardi quasi tutti gli squali si sdraiano sul fondale per dormire o riposare ed io ne approfitto per scattare una quantità ignobile di foto (per non parlare dei filmati). Ma le sorprese non sono ancora finite: ecco apparire la vasca dei granchi giganti! Sono veramente spettacolari ed i maschi hanno il 1° paio di zampe molto più sviluppato delle femmine, sembrano veramente degli alieni!
Quando credevo che fosse tutto finito ecco che si scende in una sala tutta dedicata alle meduse: ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le dimensioni.
Infine c’è la sala delle esibizioni speciali con figure a grandezza naturale di una mascella di squali preistorico ed uno squalo bianco, che sfrutto immediatamente per delle foto, ma il bello deve ancora venire perché troviamo un’enorme vasca tattile piena di razze, trigoni e squaletti. Li accarezzo tutti; la razza e le sue simili hanno la pelle liscia, mentre gli squaletti ruvida come carta vetrata fine.
Un’incursione ai bagni si trasforma in una gita sullo space shuttle! Oltre ad essere pulitissimi e profumati presentano una serie di gadget da paura. Ci sono i bagni con i seggiolini per i neonati e dei wc a misura di bambino, la pulsantiera laterale sembra quella di un concorde e ci sono decorazioni a tema ovunque.
L’immancabile negozio di souvenir è uno strazio per il portafoglio (pupazzi, conchiglie, minerali, dinosauri e persino dei bento!).
Lasciato l’acquario troviamo lungo la strada verso la stazione della metro un negozietto con una signora giapponese che parla lo spagnolo che vende kimono e yukata a prezzi bassissimi. Dopo aver ravanato un po’ nel negozio mi porta uno stupendo yukata per 500 ¥ .
Che dire una giornata proprio stupenda!
purtroppo non ho foto del mio yukata :shy:
ma posso farti vedere quelli che ho fotografato a miyajima
Oggi prendiamo lo shinkansen per Himeji e ci spaparanziamo sul treno, comodo come sempre. Facciamo un cambio al volo a Shin-Osaka e verso le 11 arriviamo in città. Fermata d’obbligo all’ufficio del turismo per ritirare le guide e per affittare 2 biciclette (in uso gratuito! O_O).
Andiamo a ritirarle lungo la strada per il castello, sono nuove e per uscirle dal garage sotterraneo c’è pure un tapis roulant ad oc.
Con 2 pedalate arriviamo già al castello, lasciamo le bici nel posteggio accanto alla biglietteria e cominciamo l’esplorazione. Il sole picchia molto forte e dopo appena pochi passi sono coperta di sudore per cui apro subito l’ombrello.
Purtroppo la torre principale è circondata da 2 gru ed alcune impalcature per cui non è possibile entrarci.
Possiamo però esplorare il Nishi-no-maru, cioè i camminamenti interni alla prima cinta di mura. Ovviamente dobbiamo toglierci le scarpe e portarle con noi perché usciremo da un’altra parte. Lungo il corridoi sul lato esterno ci sono ancora le finestrelle da dove i samurai gettavano pietre o acqua bollente sui nemici mentre sul lato interno ci sono le stanze dove dormivano. I tetti terminano con delle pietre circolari che riportano il mon del daimyo che ha costruito o riparato quel particolare tratto di mura. Il giro termina in corrispondenza del Kesho-yagura o torre della vanità l’unica parte rimasta tra quelle fatte costruire dalla nipote di Ieyasu Tokugawa in occasione del suo matrimonio, c’è anche un diorama che la ritrae mentre gioca con una dama di corte.
Proseguiamo l’esplorazione all’aperto fino a raggiungere la base del mastio e scendendo poi fino al pozzo di Okiku dove si dice sia stato gettato per vendetta il cadavere di una dama che aveva sventato un attentato alla vita del signore del castello.
Proseguiamo quindi la visita fino a ritornare al cancello principale. Sembra di essere sul set di un film anzi riconosco molti luoghi che sono stai usati nelle riprese della serie televisiva Shogun o dei film di Kurosawa
Visto che è ora di pranzo ci prendiamo un gelato e lo mangiamo mentre osserviamo una scolaresca dipinge il castello.
La tappa successiva è il Koko-en una ricostruzione di ben 9 diversi giardini giapponesi. Sono uno più bello dell’altro, ma quello che mi è piaciuto di più è il primo costituito da una casa per il tè che si affaccia su uno stagno con decine di enormi e coloratissime carpe.
I giardinieri che lavoravano lì sono stati così gentili da fermarsi in modo da permetterci di poter fotografare lo stagno. Nel giardino successivo ci sono diverse specie di piante, ma non tutte sono fiorite (in primavera deve essere uno spettacolo) le più belle sono i fiori di loto. Ci sono anche alcuni bonsai. I giardini successivi sono costellati da cascatelle e fiumiciattoli che mi fanno venire una voglia pazzesca di andare a mare e fare un bagno anche perché il sole picchia in maniera impressionante.
All’uscita scriviamo un desiderio su una striscia di carta (tanzaku) e la appendiamo ad un ramo di bambù messo lì apposta per il festival di Tanabata che si tiene oggi.
Proseguiamo il giro in bici lungo il perimetro delle mura del castello poi ci spostiamo in un parco dove troviamo un sentiero di pietre per il massaggio shiazu.
Arriviamo al museo di storia della prefettura per vedere se è possibile provare l’armatura da samurai, ma la signorina ci dice che è possibile solo per una persona e siccome siamo 3 si farà a sorte. Vince un buzzurro australiano alto e grosso a cui l’armatura sta’ stretta e che non sa nemmeno come si impugna una katana; mi incavolo come una bestia per l’occasione perduta e quando dico alla signorina che pratico iaido mi guarda stupita che in Italia esista qualcuno che pratica questa disciplina poi riprende a chiacchierare con l’omaccione!
Sono così arrabbiata che rinuncio a guardare il museo anche perché non c’è niente che riguardi i samurai per cui proseguiamo la passeggiata.
Lungo la strada mi fermo per fare alcune foto al tempio di Gokoku e alla sua bellissima fontana a forma di drago.
Riconsegnate le bici facciamo un’incursione ad un 100 ¥ shop e passeggiamo lungo un viale coperto addobbato per il festival di Tanabata. In particolare attira la nostra attenzione un negozio che vende bellissimi yukata e kimono più tutti i loro accessori, ma che prezzi alcuni kimono costano migliaia di euro!
Arrivate alla stazione dobbiamo aspettare quasi un’ora prima della partenza dello shinkansen del ritorno. Raggiunte le nostre poltrone le troviamo occupate al che si scatena il panico: abbiamo sbagliato treno o forse solo carrozza ? Invece alla fine ad aver sbagliato è stata la signora giapponese!
E' un'altra giornata è finita!
Usciamo di stanza al solito orario e arriviamo alla stazione di Kyoto dove prendiamo un treno locale per raggiungere il tempio di Fushimi Inari, il più importante tra i vari templi dedicati ad Inari, il dio del riso.
Arriviamo in pochi minuti visto che si trova alla periferia di Kyoto. Anche qui come in altri posti alcuni edifici sono coperti dai tendoni perché in ristrutturazione, che barba!
Il tempio è costruito attorno alla montagna presente a pochi metri dalla stazione, chiamata Inari-san, ed è caratterizzato da migliaia di torii rossi che si estendono lungo i sentieri che portano dal tempio alla base della montagna, il Go-honden, a quello in cima, l’Oku Miya. I soliti motivi di tempo ci permettono di compiere solo parte del tragitto che è comunque molto bello e si snoda all’interno di una foresta verdissima e popolata di feroci zanzare che ci assaltano in continuazione.
A volte le file di torii si interrompono e si arriva ad uno spiazzo dove ci sono alcuni altari in miniatura e le immancabili statue delle volpi con un bavaglio rosso (kitsune), che sono considerate messaggeri del dio Inari. Spesso una delle due ha in bocca una chiave che dovrebbe servire ad aprire i depositi del riso. Molto carini sono anche gli ema, le tavolette dove si scrivono i desideri, che qui hanno la forma della testa di una volpe.
Nonostante siano solo le 11:00 il caldo è già soffocante anche perché c’è un bel sole ed il rumore dei numerosi ruscelli mi fa venire voglia di fare un bel tuffo nell’acqua gelida per cui approfitto di ogni fontana di purificazione che incontro.
Terminato il giro veloce diamo un’occhiata ai vari negozietti e compro una calamita ed un phone strap per la mia collezione.
Nella piccolissima stazione di Inari prendiamo il treno per Nara. Lungo il tragitto guardo il paesaggio e mi rendo conto che anche in questo caso lungo la ferrovia vi è una successione continua di case ed altri fabbricati interrotte solo da piccole foreste o campi di riso, i giapponesi si sono espansi sul territorio a macchia d’olio.
Durante il tragitto salgono 2 ragazzine che iniziano il classico rituale del trucco: aprono uno specchio formato gigante, si aggiustano i capelli per un tempo indefinito, ripetendo lo stesso gesto più volte, poi passano alla fase del trucco ed infine si sistemano le ciglia finte; le loro borse sembrano il gonnellino di Eta Beta!
Arrivati a Nara visto che è già ora di pranzo decidiamo di mangiare e di spostarsi successivamente verso i templi. Troviamo subito un ristorantino di udon con il metodo self service: scegli una pietanza dal menù esterno illustrato poi entri nel locale dove c’è una macchinetta qui inserisci i soldi e digiti il numero corrispondente al tuo pasto, poi porti il biglietto al bancone ed in pochissimo tempo il cibo è pronto. C’è anche un distributore automatico di acqua (qui in Giappone è sempre gratuita!)
Io scelgo udon con tempura di gambero e riso gohan kayaku (con pezzetti di fungo, carne e carote), c’è anche il solito piattino con una verdurina gialla non meglio identificata che metto nel brodo; il tutto per appena 650 ¥. E’ tutto molto buono ed il brodo si beve con una sorta di mestolino da cui si deve succhiare.
Prendiamo l’autobus per il parco di Nara (200 ¥) e lungo la strada vedo un bonzo ed i primi cervi. Appena scesi si avvicinano subito e riesco ad accarezzarli anche se i maschi non amano farsi accarezzare le corna, sono tantissimi e dappertutto, li incontreremo dovunque per tutta la giornata, ci sono anche alcuni piccoli che sono ovviamente timidi e non si lasciano avvicinare.
Dopo le tante foto con cervo che ci scattiamo reciprocamente ci avviamo verso il padiglione centrale del Todai-ji lungo una strada piena dei soliti negozi di souvenir.
All’interno del primo portale ci sono due enormi statue lignee dei guardiani Nio che rappresentano l’inizio e la fine (Ungyo, con la bocca chiusa, e Agyo, che ha la bocca aperta) e due leoni shi-shi. L’edificio principale è gigantesco ed ospita al suo interno una enorme statua centrale del Variocana Buddha in bronzo (Daibutsu) e due statue dorate di Kokotsu-bosatsu (a sinistra) e Nyoirin-kannon (a destra). Il Daibutsu risale al 750 d. C. ed è alto 16 metri, la mano la destra, alzata col palmo in avanti, è promessa di pace, mentre quella sinistra, col palmo rivolto verso l’alto, promette l’avverarsi di tutti i desideri.
Nella parte posteriore del Daibutsu-den (che è il più grande edificio di legno al mondo) vi sono altre due statue di legno che raffigurano due dei quattro guardiani celesti del tempio (Shitenno): Tamon-ten (Guardiano del Nord) e Koumoku-ten (Guardiano dell’Ovest). Ci sono anche delle ricostruzioni in scala di tutto il complesso di templi e della sale principale com’era in origine e come è ora.
Di fronte alla statua di Tamon-ten c’è una colonna di legno con un foro rettangolare alla sua base le cui dimensioni sono le stesse della narice del Buddha. Secondo la leggenda se si riesce a passare attraverso nella prossima vita si raggiungerà l’illuminazione. Sono in molti a provare soprattutto i bambini, io vedo subito che rimarrei incastrata e mi limito a fare le foto alle ragazze che si cimentano con successo nell’impresa.
Uscite dal Todai-ji ci spostiamo lateralmente e raggiungiamo un altro bel tempio con molte lanterne ed una terrazza panoramica da cui si vede parte del parco, il Nigatsu-do.
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Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Ven Set 10, 2010 10:27 am | |
| Riprendiamo il cammino e attraversiamo il parco per raggiungere un altro importante tempio di Nara, il Kasuga Taisha. Lungo la strada diamo da mangiare ai cervi mentre l’immancabile sosta ai negozietti mi procura un tagliacarte e forma di shirasaya ed un tenegui che mi metto immediatamente al collo, effettivamente è un modo molto pratico per asciugarsi il sudore.
Il santuario di Kasuga è detto anche tempio delle lanterne perché lungo il percorso sono presenti decine di lanterne di pietra, mentre all’interno si trovano tante lanterne in bronzo e oro.
Scendendo verso l’ingesso principale troviamo una fontana che raffigura un cervo, seguono immancabili foto.
Prendiamo quindi un autobus al volo che ci porta alla stazione e qui saliamo sul treno per Kyoto. L’aria condizionata è al massimo e moriamo di freddo, per fortuna il viaggio è breve.
Oggi usciamo di buon’ora perché si parte per Hiroshima.
Nonostante la pioggerellina arriviamo in stazione e prenotiamo i posti sullo shinkansen, purtroppo l’impiegata dice che nella tratta tra Shin-Osaka e Hiroshima ci sono posti liberi solo in carrozze fumatori.
Il primo tratto è rapido e comodo, ma dopo è un vero inferno. I giapponesi accendono una sigaretta dopo l’altra e l’aria è irrespirabile, resistiamo a stento e scendiamo al volo dal treno una volta in stazione.
Dopo una visita all’ufficio turistico giriamo un po’ per fare il biglietto giornaliero per il tram quindi ci dirigiamo verso l’albergo.
La stanza è grande e il bagno è gigantesco (almeno secondo gli standard giapponesi), inoltre c’è il washlet (peccato però che appena ti siedi si aziona il meccanismo che fa scorrere l’acqua....... ti inibisce un po’).
Dopo esserci guardate un po’ intorno partiamo per cercare un posto dove mangiare. Il nostro obbiettivo è un kaiten zushi vicino all’A-bomb dome. Provo a chiedere ad un poliziotto e questo guarda la cartina confuso ed io capisco che non ha idea di dove sia, mi fa cenno di aspettare e ritorna con una donna in uniforme che ci accompagna al palazzo dove si trova il ristorante.
Entriamo e ci accomodiamo lungo il bancone.
Afferro i primi 2 piattini che contengono dei gunkan molto buoni, ma la quantità di piattini che circolano è molto scarsa ed inoltre sono solo quelli cari! Dopo un po’ capisco che bisogna ordinare ai cuochi e mi lancio nelle richieste, ma ad un certo punto sbaglio perché ordino “japanese eggplant” pensando a qualche tipo di uova ed invece mi porta 2 nigiri con sopra melanzana giapponese in salamoia, orride!
Alla fine il conto è di ben 2200 yen.
Per digerire passeggiamo verso il parco ed all’improvviso i palazzoni si aprono e compare l’A-bomb dome. Vederlo dal vivo e da vicino fa davvero impressione, ma quando arriviamo al monumento a Sadako le lacrime fanno capolino.
Proseguiamo l’esplorazione del parco e pian piano ci avviciniamo al museo. Entriamo e quasi subito ci separiamo; io dò solo una rapida occhiata alla prima parte dedicata alla storia di Hiroshima prima dell’esplosione e allo sviluppo dell’era atomica.
Quando arriva la parte che illustra la tragedia atomica invece mi fermo e guardo le vetrine una per una, sono veramente impressionanti! Scatto qualche timida foto dei reperti e mi avvio all’uscita.
Appena ci ricongiungiamo scoppia un piccolo acquazzone e ci rifugiamo nella caffetteria per ripararci e bere qualcosa
A questo punto saliamo su un tram diretto verso il porto e guardiamo la periferia della città, un po’ deprimente come tutte. Allo scalo dei traghetti il mare è coperto da un folto strato di rifiuti galleggianti, non sembra che i giapponesi amino molto il mare o per lo meno non lo tengono molto pulito.
Ritorniamo in centro congelando dentro un tram con i pavimenti di legno e scendiamo per passeggiare un po’ tra i negozi. Dopo un giretto in un 100 ¥ shop avvisto un negozio di giocattoli, entro e vedo il paradiso! Dovunque modellini di robot, mith cloth dei CDZ ed infine, in tutta la loro bellezza, i gunpla.
Compro due gunpla per pochi soldini ed abbandono di malavoglia il negozio. Becco un daiso, ma di urara nessuna traccia. :desperate:
Per cena optiamo per una okonomyaki e dopo aver faticato un po’ per trovare il ristorante entriamo.
Ci sediamo sui tavolini bassi con un buco al centro per i piedi ed il teppan al centro del tavolo. Ordiniamo 2 normali (900 ¥) ed una special (il menù in inglese non c’è, chissà che cosa ci metteranno). I piatti vengono preparati dal cuoco e poi portati nel nostro tavolo da un cameriere che ci riempie continuamente il bicchiere con acqua.
Le okonomyaki Hiroshima style sono veramente buone e me le sbafo in poco tempo.
Stamattina svegliarsi è stato un po’ duro, comunque in mezz’oretta arriviamo alla stazione e prendiamo il treno per Miyajimaguchi e da qui il traghetto per l’isola.
Lungo il tragitto per il molo vedo una strana macchina che prepara dei dolcetti dal profumo delizioso e sto per fotografarla quando un burbero ed antipatico giapponese mi dice di no.
Anche qui il mare mi sembra un po’ sporchino, ma mentre ci avviciniamo all'isola la situazione è migliore.
Lungo il tragitto vediamo gli allevamenti di ostriche, che sono una delle specialità gastronomiche dell’isola, poi il traghetto si avvicina al torii per permetterci di fotografarlo in tutte la sua bellezza.
Approdiamo a Miyajima e subito avvistiamo i cervi, ma qui a differenza di Nara è proibito dargli da mangiare.
Dopo qualche foto ci incamminiamo sul lungomare verso il tempio e lungo la strada vediamo i soliti americani che fanno gli spacconi e per poco non cadono addosso ad un cerbiatto. Mi fanno venire voglia di prenderli a randellate!
In prossimità del torii vediamo che la marea sta calando e che il tempio è già all’asciutto, visitiamo quindi il santuario di Itsukushima. Si tratta di un antico tempio scintoista dedicato alla dea custode di mari, costruito in parte su palafitte, che periodicamente con l’alta marea viene raggiunto dal mare.
Attorno al complesso stanno montando le attrezzature per lo spettacolo di un’antica danza tradizionale di corte (bugaku) che si terrà in onore del decimo anniversario del riconoscimento all’isola di patrimonio mondiale da parte dell’UNESCO.
Proseguendo il cammino troviamo il piccolo Daigan-ji e qui ci fermiamo per un po'. Scendiamo quindi verso il tori, che ormai a causa della bassa marea è all’asciutto, per scattare delle foto poi proseguiamo per il tempio Senjo-kaku. Io entro anche perché dentro c’è una mostra dedicata ad Akira Kurosawa di cui cade il centenario dalla nascita. Ci sono dei kimono ed un’armatura più vari manifesti dei suoi film.
Anche il tempio non è male e ci sono dei quadri che sembrano molto antichi. Davanti al tempio c’è anche una pagoda a 5 ordini.
Scendiamo in paese e ci concediamo un pranzo-spuntino con i cibi tipici del luogo: ostriche grigliate o yakigeki (400 ¥) e spiedino di pollo o yakitori (500 ¥).
La tappa successiva ci porta nel parco Momijidani grazie ad un pulmino gratuito che ci lascia alla stazione della funivia. Visto il costo elevato della funivia optiamo per una passeggiata nei dintorni che si conclude con un bel pediluvio nell’acqua gelata del ruscello.
Ritornati al paese giriamo un altro po’ ed alla fine entriamo in una pasticceria dove c’è un giardino giapponese con delle carpe koi gigantesche e dei vasi con orchidee magnifiche. Qui vengono prodotti i Momiji Manju dei dolci ripieni di anko, cioccolato o crema. Prima li compriamo in comitiva e li assaggiamo e visto che sono molto buoni io ne prendo altri per la colazione di domani.
Proseguiamo passeggiando per la omotesando del paese, ma più che i negozi di souvenir mi attirano le bancarelle delle specialità alimentari: ci sono delle specie di panini cotti al vapore ripieni di anguilla, calamari arrostiti, enormi spiedini e strane sfoglie.
Prendiamo il ferryboat per la terraferma e poi raggiungiamo la stazione. Giunti a Hiroshima prenotiamo lo shinkasen per domani poi andiamo al Tokyu Hands.
Il negozio è molto interessante con tanti bento colorati ma che costano moolto più di 100 yen; molto bello anche il reparto dedicato alle scienze con modellini del corpo in 3D, conchiglie, fossili, provette, beute ed altro materiale di laboratorio (peccato non aver pensato a fare delle foto).
Per concludere la giornata andiamo a vedere il castello di Hiroshima ed il tempio lì vicino.
Stamani sveglia presto perché si ritorna a Tokyo e come da copione piove!
Ci incamminiamo con i “dinosauri” (valigie) al seguito fino alla fermata del tram che arriva dopo pochissimo permettendoci di arrivare alla stazione di Hiroshima con largo anticipo ed entrare per primi nel vagone per poter usufruire dello spazio per le valigie.
In viaggio il tempo passa tranquillamente, mentre fuori anche le collinette sono coperte di nuvole, è proprio il tempo da cani che temevo, ma ormai manca solo un giorno alla fine (sigh!).
Adoro gli shinkansen con le loro poltrone comode e l’ampio spazio per i piedi, perché non posso arrivare in Italia con il treno anziché con quelle scatole per sardine che chiamano aerei?
A Shin-Osaka il treno si ferma e noi dobbiamo scendere per prendere la coincidenza per Tokyo.
Il tempo continua ad essere piovoso e stando dentro con l’aria condizionata credi che fuori faccia fresco invece troviamo la solita temperatura da ebollizione!
Abbiamo tutto il tempo per prendere da mangiare visto che arriveremo nel primo pomeriggio, ma stavolta invece di prendere un ekiben, prendo un normale bento da un combini che contiene lo stesso cibo, ma costa la metà.
Mi metto in fila davanti alla fermata del nostro vagone per poter approfittare ancora una volta dello spazio valigie e l’operazione riesce.
Ci sistemiamo di nuovo ed il treno riparte; dopo un po’ apriamo in nostri bento (500 ¥) e mangiamo.
Ci sono tante cose strane incluso il famoso umeboshi (un’albicocca nana salata), pezzettini di pollo o pesce panati, un wurstel nano, una fettina di salmone grigliato e tantoooooo riso; come faranno a far entrare tanto cibo in contenitori così piccoli proprio non lo so.
Fuori il tempo è sempre piovoso e alla fine mi concilia il sonno. Giunti alla stazione di Tokyo inizia il solito tour de force, ma il benvenuto degli abitanti della città non è dei migliori: vecchiette che saltano la fila e spingono, gente che ti guarda male, mah!
Arriviamo in albergo e sbrigate le solite formalità saliamo nella stanza (di nuovo la 206) e dopo una breve sosta prendiamo la metro per Asakusa.
Foto di rito al Super Dry Hall e alla porta del dio del tuono, poi ci infiliamo in Nakamise dori anche perché comincia a piovigginare. Comprato il costume da ninja per Ettore continuiamo la passeggiata inoltrandoci nelle stradine di Asakusa. Incontriamo delle cos player e vorrei fare una foto, ma appena mi vedono ridono imbarazzate e si allontanano; più avanti intravedo altri ragazzi in costume e scopro che nel parco dei divertimenti dietro il tempio Senso-ji c’è un raduno di cosplayer.
Continuiamo le esplorazioni sotto la pioggia con il consueto assalto al Daiso.
Qui vedo la solita genialata giapponese: visto che qui i brevi acquazzoni sono frequenti davanti ai negozi ci sono delle macchinette che inseriscono una guaina agli ombrelli evitando che gocciolino acqua dentro i locali! Tra l’altro i giapponesi hanno uno strano rapporto con gli ombrelli da pioggia (diversi dai parasole perché sono trasparenti), li comprano quando piove e poi li abbandonano nelle stazioni della metro quando non gli servono più!
Tornati alla stazione di Ueno con la metro prendiamo l’uscita Hirokoji ed percorriamo una stradina che scorre sotto i binari della JR; qui è pieno di kaiten zushi e dopo averne visti un paio entriamo in uno che offre tutto a 126 ¥ a piattino. Il locale è molto piccolo, ma caratteristico; prendiamo 3 posti al bancone e ci avventiamo come squali sui piattini.
In poco tempo la mia torre cresce e la mia goduria pure, mi preparo anche il tè macha che però è un’insipida pappetta. Al nono piattino mi arrendo soddisfatta.
Dopo un breve giretto tra negozi torniamo in albergo per una doccia ristoratrice.
Oggi sveglia presto e alle 9:00 prendiamo lo shinkasen per Utsonomiya.
Questi nuovi vagoni (stiamo usando i treni della JR east) sono ancora più spaziali, c’è anche la presa per alimentare il computer o il cellulare. In 45 minuti arriviamo a destinazione e ci lasciamo alle spalle la pioggia.
Prendiamo quindi il trenino della Nikko line che attraversa finalmente un paesaggio verde di villaggi di montagna, anche la stazione di Nikko è molto carina. Qui per la prima volta vedo un bel po’ di europei, ci sono pure degli italiani.
Ci spostiamo alla stazione della Tobu line dove c’è l’ufficio informazioni per prendere la cartina poi saltiamo al volo sull’autobus che ci porta nella zone dei templi.
Facciamo un biglietto cumulativo e cominciamo la visita dai giardini Shoyo-en che risalgono al periodo Edo.
Appena entrata vedo un’italiana che si riempie la bottiglietta con l’acqua di una fontane ornamentale e la avverto che l’acqua non è potabile. La visita termina in un museo dove però non si possono fare foto (sarà una costante in molti altri luoghi di Nikko !!!).
Passiamo quindi al Rinno-ji che è parzialmente coperto per ristrutturazione (e ti pareva!), inoltre nella sala dei 3 Buddha non si possono fare le foto. Nell’edificio successivo c’è un sacerdote che esegue una funzione molto suggestiva peccato che è già iniziata.
Proseguendo il cammino rincontriamo il gruppo di italiani che avevamo visto nei giardini cui diamo qualche consiglio per la prosecuzione del loro viaggio, poi trovo un botteghino delle poste con dei francobolli in edizione speciale di cui mi impossesso subito.
Entriamo quindi nel Tosho-gu, il mausoleo di Ieyasu Tokugawa, il primo shogun del Giappone unito, che è una profusione di colori: blu, rosso e dorato. All’inizio c’è la classica pagoda a 5 ordini, poi la porta Omote-mon, presidiata da coloratissimi guardiani di legno, e proseguendo c’è la stalla sacra (Shinkyusha) con il famoso intaglio di legno colorato che raffigura le 3 scimmiette (che simboleggiano il credo buddista “non vedo il male, non sento il male e non parlo il male”).
Anche gli altri edifici presentano bellissimi fregi raffiguranti animali. Si affronta quindi una scalinata e si varca un altro cancello per arrivare ad una zona dove si deve entrare senza scarpe, saltiamo la sala del gatto dormiente, dal momento che è previsto un biglietto supplementare, ed andiamo invece nella sala del drago ruggente (Honji-do) dove un monaco dopo una breve spiegazione (in giapponese è ovvio) ci fa sentire la particolare acustica della sala che ricorda il brontolio di un drago.
La tappa successiva è il tempio di Futarasan caratterizzato da ema a forma di cuore per propiziare la fortuna in amore, mentre nella sala principale (dove si entra a piedi scalzi) ci sono alcuni dipinti di animali.
Il tempio seguente è il Taiyuin-byo o mausoleo di Tokugawa Iemisu, terzo shogun della dinastia Tokugawa, che si rivela, se possibile, ancora più colorato e decorato del Tosho-gu. Molto belle sono le statue dei 4 guardiani celesti dei punti cardinali, per non parlare degli altissimi cedri che circondano il complesso. L’abluzione nella fontana è d’obbligo anche perché l’acqua è meravigliosamente fresca.
Solito particolare curioso: vediamo tra i vari giardinieri che stanno lavorando anche delle signore che rivoltano le pietre ad una ad una per eliminare ogni foglia caduta per terra!
Terminato il giro dei templi visitiamo il museo del Tosho-gu, ma anche qui le foto sono proibite e per di più le spiegazioni in inglese sono pochissime. Finalmente vedo qualche katana, ed anche delle lame di naginata, ma vi è solo un’armatura per di più di ispirazione europea. Molto belli i mikoshi ed il modellino che riproduce il complesso del mausoleo.
Visto che ormai sono le 2 del pomeriggio cominciamo la discesa verso il paese con una fermata per fotografare il bellissimo ponte rosso Shin-kyo. Assistiamo anche alla pulizia di un semaforo con relativo dirottamento del traffico.
Nella prima bottega che incontriamo compriamo un pacchetto di sembei poi visitiamo i pochi negozietti attorno alla stazione.
Il ritorno è molto veloce e ad Utsonomya prendiamo una carrozza dello shinkansen a 2 piani.
Alle 19:30 andiamo in un kaiten zushi nella stessa zona di ieri. Scegliamo un altro locale, ma sempre con il prezzo fisso del piattino a 126 ¥.
Altra abbuffata di nigiri, ma in alcuni becco un po’ di wasabi che mi perfora il palato suscitando l’ilarità di un vecchietto giapponese che siede vicino a noi. Io mi fermo a 12 piattini, Valentina arriva a 14!
Con la pancetta piena arrivo in albergo dove indosso lo yukata e vado a fare un bagno caldo.
Il locale non è un gran che, ma lavarsi sullo sgabello e sciacquarsi con la bacinella è divertente. Quando sono bella pulita metto un piede nella vasca e lo ritiro subito perché è bollente, riprovo e dopo un po’ mi abituo e mi immergo sempre più fino al collo, conto mentalmente fino a 20 poi esco e mi risciacquo con acqua tiepida, faccio una seconda immersione ed un risciacquo definitivo. Torno in stanza con molta tristezza domani si torna a casa :desperate: :desperate: |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Ven Set 10, 2010 10:29 am | |
| ed ora ecco a voi in tutta la sua bentosità il tokyu hands di hiroshima :sbillucc: :sbillucc:
secondo special bentoso
100 yen shop seria di osaka :Ammore:
Nel mio brevissimo girovagare per akihabara ho trovato questo che però più che modellini vendeva figure
veduta d'insieme
i particolari di alcune vetrinette
per tirarci un po' su di morale dopo la fine delle vacanze inizio un lungo special nippo-gastronomico
ecco a voi gli squisiti ekiben che ho assaggiato durante il mio viaggio
e per continuare in bellezza okonomiyaki :yummy: :yummy: :yummy:
questo è il menù del ristorante di osaka
qui sono stati aggiunti i fiocchi di bonito
ed infine eccole pronte da mangiare
questa invece è l'okonomiyaki hiroshima style
oggi invece mi dedico a riso e udon :yummy: :yummy: :yummy:
nella ciotola piccola c'è zuppa di miso in quella grande (coperta per mantenere il calore) c'è il donburi con uovo, pollo e cipolla
questi sono udon con pollo
riso con unagi (anguilla) arrostita
udon semplici
riso con tempura vegetariana
udon con tempura di gamberi
è superfluo dire che era tutto buonissimo :gnamgnam:
questo post è dedicato alle bancarelle e al cibo che vendono
Alcune cose le ho assaggiate altre no perchè non avevo fame o perchè non avevo idea di cosa fossero :@_@:
N:B: a prop se qualcuna di voi mi sa dire cosa sono gliene sarò grata :;):
bancarella di taiyaki ad asakusa
bancarella di frutta secca (???) davanti al Fushimi Inari Taisha
bancarella di mochi (?) all'uscita del padiglione d'oro di kyoto
vari gusti di onigiri in un kombini a tokyo
momiji manju comprati a miyajima (squisiti!) quelli con le foglie verdi sono alla crema, quelli con le foglie viola al cioccolato
sempre a miyajima questi strani fagottini ripieni di anguilla (se non mi ricordo male :@_@: ) qualcuno sa come si chiamano?
bancarella sulla nakamise dori di asakusa (cosa sono ? Boh!)
altro cibo non identificato a miyajima
sempre a miyajima strane sfoglie (tra i gusti c'era aglio, wasabi, e nori)
calamari arrostiti sempre a miyajima
ostriche arrostite specialità di miyajima (queste le ho mangiate, non male)
bancarella di yakitori al pollo, maiale o manzo (io ho preso pollo) sempre a miyajima
e per finire meravigliosi (e bollenti!) takoyaki davanti al castello di osaka
buon appetito :gnamgnam:
certo che questi cervi sono proprio monelli........ :happymonk: :happymonk:
continuiamo lo special gastronomico con il cibo giappico più conosciuto all'estero: il sushi :yummy: :yummy:
nigiri al gambero
ventresca di tonno
roast beef (mica lo sapevo che il sushi si facesse anche con la carne....... :inDeciSo: )
salmone
salmone, mayo e erba cipollina
sardina (?)
seppia
gambero dolce
anguilla alla brace :yummy:
melanzana giapponese sott'aceto (:SbOcCa: .... ma chi me lo ha fatto fare ad ordinarlo...........)
e ora gunkan.......
ebi mayo (uno dei miei preferiti)
kani salada (altra squisitezza)
ikura (uova di pesce volante)
ventresca di tonno
maguro (=tonno)
pesciolini
uova di salmone
e per finire inarizushi |
| | | | chiocciolina
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Set 13, 2010 8:01 am | |
| ecco un altro special nipponico dedicato a kimono, yukata ed accessori:
ragazze in yukata a spasso per gion a kyoto
signore con kimono sempre a gion
negozi sempre a gion
ventagli a gion
ragazze in yukata al tempio kiyomizu-dera di kyoto
le maniche di alcuni yukata in vendita in un negozio di miyajima |
| | | | julylove
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Ven Nov 05, 2010 9:46 pm | |
| | Quante belle coseee!!!voglio andare in Giapponeeeeeeeee!!!!!!!!! |
| | | | lady maryann
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Dic 13, 2010 8:59 pm | |
| Che invidia somma
le foto sono meravigliose!!!!!!!! :sbillucc:
Un mio amico è stato anche lui in Japp di recente e ha le stesse foto con i cervi! Bellisssimiiiii! :feliz:
Grazie per aver condiviso |
| | | | Neko
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Dic 13, 2010 9:25 pm | |
| Ti prego portami con te la prossima volta é_è
Comunque, davvero bellissimo, ci andrò anche io un giorno :mau: |
| | | | connely
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Dic 14, 2010 12:00 am | |
| | wow!!! sono rimasta a bocca aperta! |
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Nov 07, 2011 9:02 pm | |
| bellissimo il viaggio..ho letto tutto e mi brillavano gli occhi
:sbillucc:
premetto che io non sono una ragazza piagnucolosa ma quando parlo del giappone mi brillano gli occhi e il pensiero di poterci andare,d attraversare l aereoporto e trovarmi li mi fa venire da piangere >_<
comunque bellissimo il tuo viaggio (ti invidio xP) :) e quante belle foto ^^
ma hai comprato qualcosa da portare a casa??:D |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 08, 2011 8:35 am | |
| solo 8 chili di cianfrusaglie varie :;):
per fortuna ero partita con la valigia quasi vuota se no l'eccedenza di bagaglio mi sarebbe costata un patrimonio :ehm:
gli acquisti bentosi li puoi vedere nella mia collezione ma ho preso anche yukata, magliette, phone strap, tenegui, gunpla, noren, furin ecc ecc |
| | | | Dysnaenia
Moderatore
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 08, 2011 9:35 am | |
| Okay avevo già visto le foto.. Però le ho riguardate tutte...
Dovevi mettere un avviso all'inizio: "ATTENZIONE: per le persone perennemente affamate, non entrate!" :laugh: :laugh:
Comunque ti invidio tanto, deve essere stato un viaggio meraviglioso e indimenticabile *_* |
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 08, 2011 9:13 pm | |
| si anke io t invidio
:shy: xD
posso farti una domanda?? ma fanno problemi per quello che porti in valigia?? xD lo so che è una domanda stupida ma me lo sono sempre chiesta >_<
comunque bellssimo il tuo viaggio *-* non posso fare a meno di guardare le foto xD |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 08, 2011 11:37 pm | |
| - RamenGirl ha scritto:
- posso farti una domanda?? ma fanno problemi per quello che porti in valigia?? xD lo so che è una domanda stupida ma me lo sono sempre chiesta >_<
in che senso? forse ti possono fare problemi per una katana ma se hai i documenti a posto nn credo
o ti riferisci quando arrivi in italia? se ti fanno pagare la dogana? che io sappia no ma io nn ho preso aggeggi elettronici o similari e tutte le volte che sono andata all'estero la valigia non me l'hanno mai controllata .......... :inDeciSo:
|
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mer Nov 09, 2011 2:17 pm | |
| | si era proprio alcontrollo delle valigie he mi riferivo xD questa estate ho preso x la prima volta l aereo e mia mamma non mi ha fatto portare nulla di eletronico se non il mio cellulare T.T .. comunque piu guardo le foto e leggo del tuo viaggio e piu miene voglia di andare in giappone *-* |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Gio Nov 10, 2011 8:36 am | |
| allora per quello posso dirti che io mi sono portata macchina fotografica (senza batterie inserite), lettore mp3 e cellulare nel bagaglio a mano e nn mi hanno fatto mai storie, l'unica noia è che il notebook (anche quello nel bagaglio a mano) lo devi estrarre dalla borsa e metterlo in un contenitore a parte quando passi i controlli
in ogni caso io nn metterei mai oggetti di valore nel bagaglio spedito vista la tendenza ai furti e agli smarrimenti soprattutto negli aereoporti italiani :Grrr: |
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Gio Nov 10, 2011 2:20 pm | |
| si lo so infatti era per quell oche le poche cose che mi sono portata sull aereo con me erano le cose che avevano piu valora xD (per cosi dire visto che mia mamma nn mi ha fatto portare nulla xD) :D comunque grazie per il chiarimento ^^ :)
ma complessivamente (se posso farti la domanda>-<) è costato molto il viaggio?^^ |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Nov 14, 2011 8:45 am | |
| tranquilla è la domanda più gettonata visto che tutti dobbiamo farci i conti in tasca :;):
io ho speso circa 2300 euro ma tieni conto che:
ho preso al volo un biglietto alitalia superscontato (solo 500 euro),
ho dormito in alberghi economici
e ho mangiato poco nei ristoranti
...... se dovessi partire oggi credo che arriverei tranquillamente a 3000 euro :goc: |
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Lun Nov 14, 2011 9:36 pm | |
| lo immaginavo...
:goc:
aaahh non è giusto che costi cosi tanto andare in giappone T.T... va be xD
devo ammettere che piu o meno qalche cosa ho guardato anche io (prezzi del volo hotel etc..) e ho trovato molti ostelli della gioventù davvero a poco prezzo solo che per il primo viaggio non mi fido ad acquistare da sola o comunque senza nessuno di competente una cosa tanto importante ...però mediamente costavano 8 euro al giorno o.o poco,daavvero...ma non so quanto sia attendibile xD le agenzie viaggio non ne organizzano di viaggi cosi,mi sono informata ma chiedono davvero tantissimi sooldi o.o addirittura una mi ha chiesto 4000 euro o.o robe da matti |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 15, 2011 9:18 am | |
| per quanto riguarda gli alberghi devi solo prenotare e poi paghi in loco
quello che uccide il nostro portafoglio in questo momento è il rapporto euro/yen :Mon_Dieu:
il biglietto aereo io l'ho trovato online su tui ma poi sono andata in agenzia e l'ho comprato lì visto che nn ho una carta di credito e la differenza era di soli 20 euro in più
per risparmiare potresti fare il JR pass per soli 7 giorni anzichè 14 come ho fatto io e lì risparmi altri 200 euro oppure se sei coraggiosa puoi evitare proprio di farlo e fare i grandi spostamenti con l'autobus di notte (da qualche parte ho letto che qualcuno l'ha fatto)
|
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mar Nov 15, 2011 9:07 pm | |
| davvero??*_* xD noperò preferirei fare come hai fatto tu,almeno per il primo viaggio,per ambientarmi ee capire come fare :) ma quanto è un euro in yen?? perche ho cercato su vari siti ma tutti dicono cose diverse T.T
comunque anche io prenderei il biglietto di "persona" ..mi da piu sicurezza >_< |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mer Nov 16, 2011 9:39 am | |
| è normale che i valori sia leggermente diversi perchè il valore della valuta oscilla in questo momento siamoa circa 1 euro = 103 yen quando ho prenotato il volo io l'anno scorso era 1 euro = 130 yen a prima della partenza è precipitato a 112 yen
cmq il prezzo varia se devi comprare o vendere e a quale banca ti rivolgi, io ho comprato gli yen in giappone a narita ma a posteriori mi sono resa conto che mi sarebbe convenuto farlo in italia in ogni caso per ogni transazione c'è una spesa di commissione del 3% circa (credo!)
a prop quando io ho indicato la cifra totale intendevo tutto compreso inclusi gli 8 chili di souvenir :=_=: |
| | | | lafatina
Bento Set Complete :)
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mer Nov 16, 2011 12:31 pm | |
| - chiocciolina ha scritto:
a prop quando io ho indicato la cifra totale intendevo tutto compreso inclusi gli 8 chili di souvenir :=_=: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: :Ammore: |
| | | | RamenGirl
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mer Nov 16, 2011 5:12 pm | |
| 8 kili *bava sulla tastiera* ...ehm.. *riprendersi dallo shock* xD dicevo...
quindi mi converrebbe cambiarli in italia poco prima della partenza??:)
comunque grazie per la tua disponibilità e gentilezza ^^ (e scusa tutte queste domande ma sono curiosa >_<) |
| | | | Dysnaenia
Moderatore
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Mer Nov 16, 2011 6:07 pm | |
| | *cerca di far apparire con la sua immensa forza psichica i piatti visti nel topic sulla sua scrivania* :yummy: |
| | | | chiocciolina
Bento
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) Gio Nov 17, 2011 8:55 am | |
| nel mio caso mi sarebbe convenuto perchè il cambio in giap era leggermente sfavorevole inoltre ti ritrovi a maneggiare un bel po' di soldini in mezzo al corridoio dell'aereoporto :=_=:
x qualunque altra info chiedi pure adoro parlare del giapppone :Ammore: ma ti consiglio di comprarti una guida (lonely o roughe) e di leggere i molti blog di viaggio ti saranno utilissimi come lo sono stati per me :;): |
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| | Titolo: Re: giappone fai da te ;) | |
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